STORIA E LUOGHI EBRAICI DI BOLOGNA
Festa della Storia - Programma
Anche l’applicazione delle leggi razziali del 1938 fa parte della storia di questa città. Un periodo della storia che gli studenti del Liceo Fermi hanno analizzato ed approfondito utilizzando gli strumenti e la metodologia propria della ricerca storica.
I risultati di questo importante lavoro sono stati riproposti, dopo il Convegno di Aprile (“Stranieri in patria”) all’interno della Festa della Storia, arricchiti grazie all’importante contributo della Comunità ebraica di Bologna.
Daniel Fishman è intervenuto sul tema “Una risposta ebraica alle leggi: l’organizzazione delle scuole”, le scuole istituite presso le comunità ebraiche in seguito al divieto per i bambini di “razza ebraica” di frequentare le scuole pubbliche.
Ma il momento più significativo è stata la testimonianza di Emilio Cividali, nipote di Aldo Cividali, apprezzato e noto medico bolognese morto ad Auschwitz. L’interesse di questa testimonianza è stato duplice. Egli infatti ha descritto come le leggi razziali e la persecuzione antiebraica abbiano colpito la sua famiglia, fornendo elementi indispensabili alla completa ricostruzione della storia personale di Aldo Cividali, di cui esiste il fascicolo nominativo tra quelli conservati nell’archivio Amministrazione Beni Ebraici della Prefettura di Bologna.
I dati ricavati da questi documenti, che riguardano i beni confiscati, tuttavia non sono sufficienti per ricostruire la sua storia personale, come pure i riferimenti contenuti nel diario di Lopez Pegna, ebreo bolognese, insegnante di storia e filosofia presso la scuola ebraica di Bologna. Ecco che allora interviene la testimonianza familiare diretta, che colma le lacune e fornisce il filo interpretativo indispensabile.
Ma c’è anche un altro, e non meno importante, motivo di interesse, che risiede nel fatto che questa storia ci è giunta da un nipote, figlio dell’unico superstite della famiglia di Aldo, sopravvissuto perché al momento dell’arresto del padre, della madre e del fratello risiedeva in Svizzera per motivi di studio. Un nipote, Emilio, che ha raccolto la memoria della sua famiglia, per custodirla e continuare a trasmetterla.