21 aprile 2009 – Bologna – Museo Civico del Risorgimento - Casa Giosuè Carducci

UN 25 APRILE ANTITOTALITARIO
INCONTRO CON GABRIELE NISSIM DELLA CLASSE VD DEL LICEO SCIENTIFICO “E. FERMI” DI BOLOGNA

Passato e Presente

La data e il luogo. Proviamo a pensarli come due assi di un piano cartesiano. Essi sono quel sistema di riferimento in grado di definire la nostra posizione sul piano della storia. Lo spazio e il tempo definiscono la posizione dell’uomo nell’universo, ma a volte certi luoghi e certe date ne suggeriscono anche il senso. Senza addentrarci nella dinamica complessa della memoria, basta qui ricordare che la memoria ci può aiutare a capire la collocazione di quel punto che noi siamo. E questo per noi è importante per valutare l’orientamento del nostro cammino.
Ore 17 del 21 di aprile: la data.  Sala delle esposizioni del Museo Civico del Risorgimento (Casa Carducci): il luogo. Queste le coordinate spazio – temporali dell’incontro con Gabriele Nissim, l’autore di quel libro “Una bambina contro Stalin”, il libro da cui abbiamo ricavato le categorie di riferimento e i contenuti essenziali per lo sviluppo del nostro percorso di storia.
La riflessione e il dialogo sul totalitarismo, la resistenza morale, la realtà sovietica, l’antropologia filosofica di Hannah Arendt potevano essere condotti su un piano puramente intellettuale, astratto, interessante, ma incapace di implicarci personalmente. Invece il centro focale di quella  conversazione siamo stati noi lì presenti, noi quel punto sul piano cartesiano della storia di cui gli assi di spazio e tempo danno le coordinate.
La data del 21 aprile, data della liberazione di Bologna, ci ha richiamato alla necessità nelle celebrazioni di non ricordare soltanto il passaggio in Italia alla democrazia, ma anche l’inizio della libertà politica nei paesi dell’Est Europa dopo il 1989. Abbiamo capito inoltre che le minacce alla verità della condizione umana attuate dal sistema totalitario possono essere anche un rischio strisciante nella democrazia.
Il Museo Civico del Risorgimento che ci ha ospitato e la casa di Giosuè Carducci, che conserva la sua biblioteca e i suoi manoscritti, sono stati per noi una casa accogliente. Quale luogo più idoneo in cui porre delle domande così importanti se non il luogo della storia stessa della nostra città, il museo storico? Il sentiero stretto della memoria si dipana da qui. Se vogliamo trovare un antidoto contro il male non lo dobbiamo cercare nelle formule illusorie delle ideologie, ma nel difficile ed imperfetto impegno quotidiano, condotto per la difesa della propria e altrui dignità, da parte di quegli uomini e di quelle donne che il sentiero della memoria ci fa incontrare.
Antonia Grasselli

IL DIBATTITO
Gabriele Nissim: il mio percorso
A colloquio con l’autore di “Una bambina contro Stalin”

VIDEO DEGLI INTERVENTI
FOTO DELL’EVENTO