STORIA DI SALVATI E SALVATORI NEL TERRITORIO DI OZZANO EMILIA
Scuola Media “E. Panzacchi” - Ozzano dell'Emilia (Bologna)
Proff. Andrioli, Bulgarelli, Pavignani, Ronci, Sermasi con la consulenza della Prof.ssa Elena Romito.
Buongiorno, siamo alunne e alunni delle classi terze della scuola media Panzacchi di Ozzano Emilia, in provincia di Bologna. Abbiamo condotto una ricerca sul salvataggio della famiglia ebrea bolognese Lopes Pegna, avvenuto proprio ad Ozzano tra il novembre del ’43 e il gennaio del ‘45, grazie all’aiuto di una rete di persone generose, tra cui figurano l’ex-podestà di Ozzano Giovanni Pignatti, l’amico fidato Angelo Maltoni, il fattore Giobbe Armaroli e la famiglia contadina degli Orlandi. Grazie a questa rete la famiglia Lopes Pegna scampò ai rastrellamenti, evitando la deportazione nei campi di sterminio tedeschi. L’odissea del prof. di filosofia, Ubaldo Lopes Pegna, docente di un Istituto Magistrale, comincia ben prima delle leggi razziali del ’38; al liceo classico di Grosseto egli si rifiuta di ottemperare ai riti del fascismo, non iscrive i figli alle associazioni fasciste, non veste la divisa e in genere trascura ogni ossequio al regime, come già nella lontana giovinezza a Roma, quando nel ’22, rifiutandosi di salutare un gagliardetto fascista, ne ricavo una bastonata sul capo. Per lui semplicemente il fascismo non esisteva; lui invece esisteva per il fascismo e dopo una serie di avvertimenti fu trasferito per punizione da Grosseto a Ferrara. Con le leggi razziali comincia anche l’odissea della famiglia, e dei suoi tre figli: Giuseppe, Ettore e Benedetto, che vengono espulsi dalla scuola, come del resto il padre. Perduta la cattedra d’insegnamento, il prof. Ubaldo andò ad insegnare nella scuola ebraica di Ferrara prima e di Bologna poi, dal 1938 al 1943. Nell’ottobre 1943, chiusa anche la scuola ebraica, andò a fare il “commesso” nel negozio di cartoleria e profumi della moglie “ariana”, non soggetta alla persecuzione razziale.