ESPERIENZE EUROPEE

Gli studenti a Strasburgo e Ginevra

Nei cinque giorni del viaggio d’istruzione a Strasburgo e Ginevra (8/12 Marzo 2011) siamo stati impegnati in incontri ed esperienze intense e rilevanti per il nostro percorso di formazione vede di cittadini. Le tappe fondamentali di questo viaggio sono state l’incontro con alcuni parlamentari nella sede di Strasburgo del Parlamento Europeo, la visita alla sede di Ginevra dell’Onu e, per alcuni, la visita al CERN, centro di studio, ricerca e sperimentazione scientifica.
Per quanto concerne l’incontro al Parlamento Europeo ogni classe partecipante aveva preparato alcuni interventi con annesse domande da porre ai parlamentari presenti, basandosi sul lavoro storico e filosofico svolto in classe (specialmente sul testo Il potere dei senza potere di Vaclav Havel). Purtroppo per il sopraggiungere di alcuni contrattempi, non è stato possibile realizzare l’incontro come previsto e la nostra aspettativa di ricevere risposte concrete alle domande e ai dubbi, che naturalmente si erano sollevati nel corso del lavoro è stata, almeno parzialmente, delusa.
Chiaramente già il fatto di aver ottenuto la possibilità di incontrare un’istituzione europea costituisce per noi, e credo anche per lo sviluppo del progetto, un elemento positivo, a prescindere dagli esiti, se non altro perché ci ha consentito di entrare in contatto con una realtà avvertita lontana dalle persone e che evidentemente si muove tra mille difficoltà e contraddizioni.
L’impressione, infatti, che personalmente mi porto dentro è quella di una politica che sembra ormai aver perso di vista la propria dimensione originaria di “spazio pubblico” aperto concretamente alle esigenze e ai bisogni dei cittadini, per seguire una routine quotidiana che l’ha condotta, quasi come logica conseguenza, su un piano fondamentalmente autoreferenziale. Ecco probabilmente la politica, rappresentata in quella sede europea da tre esponenti italiani, ha perso una grande occasione per mostrarsi aperta all’ascolto dei giovani che,fino a prova contraria, dovrebbero rappresentare concretamente la spina dorsale dell’ Europa del futuro.
Partendo da questi presupposti, credo che noi tutti dovremmo essere consapevoli del fatto che fare politica può essere visto come un complesso e faticoso esercizio di responsabilità verso gli altri, responsabilità che per attuarsi richiede una forte attitudine personale a mettersi costantemente in discussione e che affonda le proprie radici nella propria coscienza. L’uomo quindi, se desidera veramente realizzare attraverso il proprio agire qualcosa di utile e che abbia un valore universale, non può permettersi di trascurare il rapporto con la propria “anima”.
Due giorni dopo, l’11 Marzo, abbiamo avuto un interessante incontro alla sede Onu di Ginevra. Qui un funzionario che lavora nella sezione che si occupa della difesa dei diritti umani ci ha presentato il lavoro che la commissione porta avanti.
L’agire di questa istituzione, per quanto limitato e talvolta criticabile, costituisce a mio avviso un esempio di quanto siano importanti, nella collaborazione a livello internazionale, la diplomazia e la pazienza per giungere a compromessi che, come tali, devono costituire un punto d’incontro dal quale partire per sviluppare un dialogo con i Paesi più restii a riconoscere alcuni fondamentali diritti dell’ uomo.
Dopo questo incontro introduttivo, una guida ci ha consentito di visitare il Palazzo delle Nazioni Unite, ricco di sale per le conferenze che ospitano opere d’arte, dono di Paesi di tutto il mondo. Anche questo luogo, come il Parlamento Europeo, mi ha permesso di elaborare una riflessione riguardo all’importanza e alla responsabilità che il singolo uomo è chiamato a esercitare in un contesto comunitario. Di nuovo quindi la dimensione interiore del singolo gioca un ruolo chiave, in quanto i grandi cambiamenti e le importanti decisioni che i rappresentanti nazionali sono chiamati a prendere dovrebbero nascere, come ipotizzato da Havel, da una  consapevolezza che nasce dal confronto, prima ancora che con gli altri, con la propria integrità, perché questo è  il punto di partenza per ogni riflessione politica da cui dipende il destino di interi popoli.

In conclusione vorrei accennare brevemente all’esperienza della visita al CERN di Ginevra, importante centro internazionale e punto di ritrovo per molti fisici che provengono da tutto il mondo; in questo luogo sono condotti esperimenti complessi che cercano di rispondere a quesiti profondi riguardanti la natura e l’origine stessa dell’Universo e della vita. Oltre al fascino e all’interesse che questo tipo di ricerca possono suscitare, ritengo notevole il fatto che questa esperienza, vissuta a breve distanza di tempo da quelle al Parlamento Europeo e all’Onu, abbia fatto nascere spontaneamente in alcuni di noi l’idea che la ricerca scientifica e  la riflessione politico-filosofica cerchino in fondo di rispondere agli stessi quesiti e che quindi possano essere viste come percorsi diversi che convergono, in ultima istanza, verso gli stessi temi che riguardano l’uomo e l’Universo che lo circonda.
Jacopo Bonasera

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Programma del viaggio a Strasburgo e Ginevra

Interventi al Parlamento Europeo

Video degli interventi

Su RAI Tre in Regione Europa la manifestazione al Parlamento Europeo

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