L'AGO DELLA BUSSOLA

                                La testimonianza di Maria in partenza per l'Africa
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Saper vivere è un po’come essere dei cani addestrati per la ricerca del tartufo. Non appartengono ad una specifica razza canina, perché quello che li distingue dagli altri animali della stessa razza è la predisposizione alla cerca e il metodo seguito per l’addestramento. Intelligenti, motivati, instancabili questi cani diventano capaci di individuare i tartufi sepolti sotto la terra, perché hanno imparato a riconoscere e a seguire il loro odore.
Quest’orientamento che nei cani attiene all’istinto, nell’uomo è rintracciabile nella ragione. Poco educati all’uso di quello strumento indispensabile per la vita che è il pensiero, oggi gli esseri umani vivono credendo di procedere a caso, rimbalzando da circostanza in circostanza, ignari del dinamismo interiore che li porta a essere attratti o respinti dalle cose o dalle esperienze. Il pensiero, come il fiuto del cane, va perciò addestrato a riconoscere gli accenti caratteristici dell’umano, a saperli individuare e poi a seguire dovunque si manifestino, per trovare la direzione verso cui pilotare la propria vita, come l’ago della bussola che punta al Nord.

La testimonianza che Maria ha dato a un gruppo di studenti del Liceo Fermi giovedì 7 giugno, raccontando il percorso che da Bologna l’ha condotta a Londra e poi a Nairobi e ora in un villaggio del Sud Sudan, dimostra che lo smarrimento dell’umano, l’incertezza e la fragilità che si riscontra tante volte  intorno a noi non è dovuta alla perdita di quella bussola interiore che ha guidato gli uomini nei secoli fino ad oggi, ma del libretto delle istruzioni necessario per il suo uso, in cui nella pagina uno sta scritto il motto socratico e poi agostiniano: conosci te stesso.
La scuola vorrebbe giustamente insegnare ad acquisire delle competenze e non solo delle conoscenze. Siamo lontani ancora da questo traguardo, perché non si può avvertire la necessità di possedere delle competenze se non in funzione di quella competenza fondamentale che ci rende esperti della nostra ed altrui umanità e che è condizione di sussistenza di qualsiasi altra competenza particolare.
 


 

Maria dopo aver battuto la sua pista da Bologna a Londra fino a Nairobi seguendo e vagliando ogni incontro e ogni esperienza con un olfatto sempre più raffinato perché sempre più addestrato, ha incontrato a Nairobi dei maestri di umanità, da cui ha appreso, nell’unico modo possibile, quella competenza umana di cui aveva bisogno e che andava cercando. Ed è per questo che ha deciso di rimanere in Africa a continuare il suo lavoro per il sostegno a distanza.
E’ venuta al Liceo Fermi non per raccogliere fondi per l’ONG per cui lavora, ma per incontrare altri giovani in cui il dinamismo interiore che ci fa uomini è presente e vivo, ma non è ancora diventato quello strumento di lavoro di cui consapevolmente servirsi nelle circostanze della vita.
Il rapporto con Maria continuerà e speriamo possa strutturarsi in un progetto di collaborazione e sostegno tra ragazzi di una scuola italiana, europea, e ragazzi di una scuola di un altro continente, ai nostri antipodi per molti aspetti, ma non per quell’umano di cui desideriamo diventare sapienti.
Antonia Grasselli

                     Per chi vuol scrivere a Maria: maria.gaudenzi@avsi.org

Galleria fotografica 1 - Kenia: Nairobi e dintorni
Galleria fotografica 2 - Kenia: Progetti Sostegno a distanza

Il video "L'Ago della bussola. La testimonianza di Maria in partenza per l'Africa" è stato realizzato da Benedetta Tinti.