PROGETTO ETIOPIA - A OTTO MESI DALLO SBARCO DEL CLAN MAYFLOWER A WOLISSO

Cari amici, vedo in voi le “sentinelle del mattino” (cfr Is 21,11-12) in quest’alba del terzo millennio. 
                                                           Giovanni Paolo II, Tor Vergata 19 agosto 2000


 Dopo quasi 24 ore dall’incontro/cena/torneo di briscola, non saprei proprio come definire la serata di domenica 14 aprile trascorsa con tanti giovani nei saloni della parrocchia di San Giovanni in Monte, mi sento ancora immersa in quell’atmosfera di festa tutta particolare, espressione della gratitudine per aver trovato un posto e degli amici con cui è proprio belle stare insieme.
Ho conosciuto il gruppo scout di Bologna 3 per caso, perché un mio alunno, in risposta alla domanda rivolta alla classe il primo giorno di scuola “Cosa avete  fatto di bello quest’estate?”, con l’aria di chi sa di poter raccontare qualcosa di importante, ma non volendosi prendere troppo sul serio, ridendo e scherzando, ha cominciato a raccontare di essere stato con il proprio gruppo scout in Etiopia, in un piccolo paese vicino alla capitale, per aiutare dei ragazzi africani a organizzare un gruppo scout e così iniziare l’esperienza dello scoutismo. Naturalmente questo ha comportato per lui e i suoi amici prestare servizio in quelle realtà lì presenti per aiutare la popolazione, come l’orfanatrofio e l’ospedale. Ma, in Africa, si sa, chi non va per turismo, ci va per questo.
Il punto è un altro: che bisogno c’è di partire da Bologna in 27 per andare a Wolisso, così si chiama questo piccolo paese, rimanere 15 giorni, organizzare un campo scout seguendo tutti i sacri carismi, anziché a Folgarida in Trentino? Con una naturalezza, una semplicità e una serietà sorprendenti e, bisogna aggiungere, un’allegria e una gioia della gioventù più bella, questi ragazzi hanno organizzato in Africa, in condizioni non certo ottimali, un campo scout con i loro coetanei africani per comunicare e insegnare, attraverso un’esperienza vissuta insieme, un metodo, uno stile di vita e gli ideali in cui credono.

Con e per i giovani del posto hanno sistemato e attrezzato la sede del Wolisso1, così si chiama questo gruppo scout, primo in tutti i sensi, con i materiali portati in Africa da Bologna e creato le condizioni per l’autofinanziamento del gruppo, perché lo scopo è proprio questo: dar vita ad un gruppo che inizi a seguire il percorso educativo proposto dall’AGESCI, diventando col tempo un soggetto maturo, in grado di affrontare, secondo lo spirito dello scautismo, tutte le sfide che la situazione porrà davanti. L’aiuto è stato prestato, anche finanziario, ma, sia per il fatto che il denaro per realizzare questo progetto è stato trovato a Bologna con attività di autofinanziamento, sia e soprattutto per il fatto che la responsabilità e l’impegno del percorso preparatorio, della realizzazione del campo a Wolisso e del suo proseguimento è opera dei giovani scout bolognesi, si può proprio affermare che siamo davanti a una straordinaria esperienza educativa che promuove e valorizza il protagonismo giovanile.

La serata del 14 aprile ha avuto come scopo comunicare il proseguimento di questa storia iniziata otto mesi fa. Il progetto Etiopia è triennale. Michela e Agnese hanno passato quest’anno la Pasqua a Wolisso. Le attività del Wolisso1 sono cominciate: la catechesi, la formazione dei leader, corsi di educazione sanitaria. Il gruppo si è allargato con nuovi ingressi. Sono state intraprese nuove attività di autofinanziamento e soprattutto con Michela e Agnese i ragazzi scout africani hanno fatto la loro prima uscita, al lago, vicino a casa, ma dove non vanno mai.
L’impegno dei bolognesi continua. Si tratta di aiutare Adam, un ragazzo incontrato all’orfanatrofio e da poco maggiorenne, ad aprire un’attività commerciale al mercato di Wolisso e aiutarlo così a costruirsi una vita. 

Ma il traguardo da raggiungere è molto più alto. Dopo l’indimenticabile esperienza della Route Nazionale del 1986 nel parco nazionale del Gran Sasso con la messa celebrata da Giovanni Paolo II, nel 2014 l’AGESCI ha indetto un nuovo ritrovo nazionale a Millegrobbe nel comune di Lavarone (Trento) sul tema: Strade di coraggio. Diritti al futuro.
Valgono ancora le parole di Giovanni Paolo II per questi giovani che nel 1986 non erano ancora nati e che il prossimo anno parteciperanno a questo grande evento portando con sé una piccola pattuglia di amici africani. Non sarà più il clan Mayflower a sbarcare a Wolisso, ma il Wolisso1, agganciato a questa lunga cordata e recuperato a questa storia di speranza, raggiungerà in Italia le alte vette delle Dolomiti.
Antonia Grasselli

Una route in Etiopia: il progetto del Clan del Bologna 3 – Intervista a Michela Casali.
Carlo Vialli

Il viaggio giorno per giorno.

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