SARAJEVO MON AMOUR Parte seconda - Condividere le sofferenze per costruire un futuro per tutti

Dopo vent’anni, il 6 aprile 2012 Sarajevo ha ricordato l’inizio dell’assedio, terminato il 29 febbraio 1996. Una linea rossa ha attraversato la città a ricordo delle 11.541 vittime. A queste sono da aggiungere i 50.000 feriti e mutilati e gli oltre 13.000 dispersi. Alla fine della guerra interetnica, nel 1995, si contarono 250.000 civili uccisi. Una terribile guerra civile, con 962 campi di prigionia e mezzo milione di detenuti, fosse comuni, episodi di pulizia etnica fino all’apice raggiunto dalla strage di Srebrenica.
Ancora oggi è difficile fare i conti con questo passato, così incombente sulla vita di tutti. Per riprendere le relazioni sociali e la vita civile c’è bisogno di un nuovo inizio, che rappresenti una svolta. In Bosnia, a Sarajevo, nel viaggio d’istruzione che si è svolto nel marzo scorso, abbiamo potuto incontrare degli uomini per i quali la terribile esperienza vissuta nei campi di concentramento, anziché fomentare l’odio e la divisione, è stata l’occasione per incontrare i propri nemici, internati in altri campi, vittime degli stessi inganni e delle stesse atrocità, grazie al progetto “Scegliamo la pace insieme”
, promosso dalla Caritas della Bosnia Erzegovina e del Catholic Relief Service (l’agenzia umanitaria internazionale della Chiesa cattolica degli Stati Uniti).
L’incontro si è svolto giovedì 21 marzo 2013 presso il Catholic Relief Service di Sarajevo. Sono intervenuti Janco Samoukovic, serbo ortodosso, Amir Omerspahic, bosniaco mussulmano, Stanislav Krezic, croato cattolico.

Il servizio fotografico è di Francesca Mazza, mentre le riprese e il montaggio dei video di Benedetta Tinti e Luca Nannetti. Abbiamo pubblicato i video anche se alcuni con un audio non sempre limpido, con la traduzione in italiano e/o in inglese (di tutti è stato trascritto il testo) per consentire di guardare nel volto questi uomini e così comprendere meglio il senso della loro testimonianza. 

DOSSIER
Condividere le sofferenze per costruire un futuro per tutti

Programma del viaggio